Risultati delle elezioni in Sicilia dal 1946 al 1958 Dati sommari delle consultazioni politiche e regionali precedenti alle elezioni del 7 giugno 1959 per l'Assemblea regionale della Sicilia Scarica pdf Si trattò delle prime elezioni dopo la caduta del fascismo; furono così rinnovate tutte le amministrazioni municipali, dopo che i comuni erano stati retti da sindaci e giunte provvisorie nominate dall'AMGOT al Sud e dal CLN al Nord. In linea con la media nazionale sono le percentuali del rimanente Sud Italia, del Nord Ovest, mentre sono nettamente inferiori alla media in Toscana, Emilia-Romagna, dove ottiene meno del 30%, Umbria e Marche[29]. Vennero quindi indette, per il 2 giugno 1946, le elezioni per l'Assemblea Costituente e il referendum sulla scelta tra monarchia e repubblica. [3], Le elezioni si tennero il 10 novembre. L'evento più importante della campagna elettorale fu l'abdicazione di Vittorio Emanuele III in favore di Umberto II nel tentativo di risollevare le sorti della monarchia visto il forte sostegno delle forze politiche nel referendum. Molto debole invece nel Centro-Nord, con l'eccezione del Piemonte occidentale, dove ottiene risultati al di sopra della media nazionale[29]. Presente solo nella circoscrizione di Bari e Potenza. Il Partito Repubblicano Italiano si trova risultati che lo radicano fortemente nel Centro Italia, specialmente in Romagna, Marche, Lazio e Umbria dove viaggia sopra il 15%. 2 del decreto legislativo luogotenenziale n. 98 del 16 marzo 1946), si dovesse intendere la "maggioranza dei voti validi", cioè la maggioranza dei consensi senza contare … A presiedere l'Assemblea fu chiamato invece il socialista Giuseppe Saragat, futuro Presidente della Repubblica. [1][2] La Democrazia Cristiana, partito di centro, ottenne la maggioranza relativa col 35% dei voti, e i partiti di sinistra, il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria e il Partito Comunista Italiano raggiunsero insieme quasi il 40% dei voti. Un mese dopo le elezioni De Gasperi formò un nuovo governo composto da DC, PCI, PSIUP e PRI. Infatti il PCI ha una distribuzione elettorale molto più locale e si impone in Emilia e in Toscana. Il Presidente del Consiglio, il democristiano Alcide De Gasperi, gett… Nel Nord Italia i risultati sono inferiori alla media nazionale ma si registrano buone percentuali nelle grandi città come Milano e Bologna[29]. Molto più granitiche sono le vittorie conquistate tra Alta Lombardia e Triveneto, mentre tra Lombardia Orientale e Piemonte i vantaggi risultano molto risicati. Nettamente minoritario si rivelò il peso della destra, divisa tra liberali (Unione Democratica Nazionale), qualunquisti (Fronte dell'Uomo Qualunque) e monarchici (Blocco Nazionale della Libertà). Le circoscrizioni furono le seguenti: Di seguito sono rappresentate le liste che si presentarono nel Collegio unico nazionale. Non presente nelle circoscrizioni di Cuneo, Trento, Verona, Udine, Bologna, Parma, Ancona, L'Aquila, Potenza, Cagliari e Aosta. In particolare, conquista quasi tutte le province del Nord e la totalità di quelle del Mezzogiorno. Le elezioni politiche italiane del 2 giugno 1946 furono le prime elezioni della storia italiana dopo il periodo di dittatura fascista, che aveva interessato il paese nel ventennio precedente. Le elezioni del 1946 Il 2 giugno 1946 gli italiani, e per la prima volta le donne, votavano liberamente dopo vent'anni, per scegliere tra monarchia e repubblica e per eleggere i … Secondo la suddetta legge, i partiti presentavano in ogni circoscrizione una lista di candidati. Nel corso del secondo periodo, le elezioni coinvolsero 1.383 comuni e si tennero in otto tornate: 6 ottobre; 13 ottobre; 20 ottobre; 27 ottobre; 3 novembre; 10 novembre; 17 novembre; 24 novembre. In questo governo erano riposte le speranze di poter attuare importanti riforme per superare il fascismo e avviare una nuova fase politica. La legge elettorale approvata col decreto legislativo luogotenenziale n°1 del 1946 stabilì il sistema elettorale proporzionale con metodo D'Hondt per i comuni sopra i 30.000 abitanti, e il sistema elettorale maggioritario plurinominale con voto limitato ai quattro quinti dei seggi per gli altri. Questa strategia rese la DC un vero e proprio partito di massa in grado di competere con comunisti e socialisti anche nel loro elettorato di riferimento. Nel corso del primo periodo, le elezioni coinvolsero 5.722 comuni e si tennero in cinque tornate: 10 marzo; 17 marzo; 24 marzo; 31 marzo; 7 aprile. Il PSIUP ottiene risultati notevoli solo nel Centro-Nord Italia mentre nel resto del Paese si ritrova in una posizione molto minoritaria, con l'eccezione del sud della Sicilia . Alle 6 di sera del 18 giugno, nell'Aula della Lupa di Montecitorio a Roma, la Corte di Cassazione, con dodici magistrati contro sette, stabilì che per "maggioranza degli elettori votanti", prevista dalla legge istitutiva del referendum (art. Si tennero domenica 2 e lunedì 3 giugno e si votò per l'elezione di un'Assemblea Costituente, cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale, come stabilito con il decreto legislativo luogotenenziale n. … 1948 1953 1958 1963 1968 1970 1971 . Presente solo nelle circoscrizioni di Venezia, Firenze, Pisa, Siena, Perugia, Roma e Lecce. 2 giugno 1946: Elezioni politiche italiane del 1946; Elezioni del Parlamento italiano. Non presente nelle circoscrizioni di Milano, Trento, Parma, Bari, Potenza e Cagliari. Le elezioni nell' Italia contemporanea . La Repubblica: schede storiche, documenti, cronologie, bibliografie, guide, biografie, risorse on line sulla storia d'Italia dal 1945 ad oggi www.storiaXXIsecolo.it Le elezioni politiche (1946-2008) Presente solo nelle circoscrizioni di Cuneo, Milano, Mantova e Catanzaro. [4], Le elezioni si tennero il 7 aprile. SELEZIONARE L'ANNO. Risultati conformi alla media nazionale nel Centro Italia grazie all'ottima prestazione nella Provincia di Roma dove ottiene più dell'8% dei voti. [10], Le elezioni si tennero il 10 novembre. Le elezioni politiche italiane del 2 giugno 1946 furono le prime elezioni della storia italiana dopo il periodo di dittatura fascista, che aveva interessato il paese nel ventennio precedente. Alle elezioni dell'apr. Presente solo nelle circoscrizioni di Roma, L'Aquila, Napoli e Bari. Prima di ricoprire la carica di Presidente della Repubblica Italiana, in vigore dal 1 gennaio 1948, Enrico De Nicola fu eletto capo provvisorio dello Stato il 28 giugno 1946. Il territorio nazionale italiano venne suddiviso in 31 circoscrizioni plurinominali. 1948 tale linea fu premiata: la DC ottenne il 48,5% dei voti, PCI e PSI coalizzati nel Fronte popolare solo il 31%. La legge elettorale del 23 aprile 1946 suddivideva l’Italia in 32 collegi elettorali, nei quali eleggere 573 deputati (in realtà ne sarebbero stati eletti 556, poiché non vennero effettuate elezioni nell’area di Bolzano e nel collegio Trieste e Venezia Giulia – Zara, ancora sottoposte alla giurisdizione del Governo Militare Alleato), e affidava alla Corte di Cassazione il controllo e la proclamazione dei risultati. Il Movimento Sociale Italiano, erede del fascismo, fondato nel 1946, ottenne il 2% dei voti. In particolare, registra valori particolarmente elevati, tanto da collocarlo come secondo partito, nel Salento, dove supera il 20% dei voti, e in Provincia di Catanzaro. Re: Elezioni e referendum, Italia 1946 Repubblica e PCI, con qualche riflessione storica per inserirsi nel contesto dell'epoca ( rispetto al PSIUP che negli anni del fascismo era quasi scomparso e ora doveva ricostruire il PCI aveva il vento in poppa e l'entusiasmo alle stelle) Lista locale presente solo nelle circoscrizioni di Torino, Cuneo, Genova, Como, Roma e L'Aquila. Il Partito Comunista Italiano raccoglie la maggior parte dei suoi consensi in Emilia-Romagna e Toscana dove ottiene tra il 35-40% dei voti. A soli tre anni dalla fine della guerra, il Paese vive un clima di fortissima contrapposizione ideologica, specchio della divisione mondiale nei due blocchi protagonisti della Guerra Fredda appena iniziata. 27 ottobre (188 comuni, di cui un capoluogo); Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 5 feb 2021 alle 02:45. Era ormai chiaro, però, che la svolta politica non poteva non conseguire da elezioni democratiche. Il Blocco Nazionale della Libertà non si presenta in tutte le circoscrizioni ma nonostante questo ottiene un buon risultato. Risultati al di sotto della media nazionale nelle regioni centro-settentrionali dove spesso non raggiunge il punto percentuale.[29]. Furono le prime politiche dell'Italia repubblicana dopo l'entrata in vigore della Costituzione. Sono presenti nell'Archivio i risultati delle elezioni dell'Assemblea Costituente del 1946, delle elezioni politiche dal 1948, delle elezioni europee dal 1979 e dei cicli generali di elezioni regionali dal 1970 e delle più recenti elezioni amministrative. Le elezioni comunali del 1946 furono le prime dopo la caduta del fascismo in Italia, comportando il ristabilimento di tutte le amministrazioni municipali, dopo che i comuni erano stati retti da sindaci e giunte provvisorie nominate dall'AMGOT al Sud e dal … Le forze politiche del CLN, già riunite nel Governo De Gasperi I, ottennero la quasi totalità del parlamento quasi equidistribuito tra le forze della sinistra e i moderati democristiani. Nel resto del Paese ottiene risultati mediocri, comunque migliori nel Sud Italia che nel Nord con alcune sporadiche eccezioni[29]. Le elezioni politiche italiane del 1946 furono le prime elezioni della storia italiana dopo il periodo di dittatura fascista, che aveva interessato il Paese nel ventennio precedente. Benvenuti!! Va ricordato che queste furono le prime elezioni in Italia alle quali le donne furono chiamate a votare (le prime elezioni politiche, insieme al Referendum istituzionale monarchia-repubblica, si tennero il 2 giugno 1946). L’ultimo governo, il Conte bis, nato il 5 settembre del 2019, è il 66° della storia repubblicana . Presente solo nella circoscrizione di Lecce. Complessivamente la DC risulta primo partito nella gran parte delle province. Le consultazioni videro il successo dei tre grandi partiti di massa del tempo, la somma dei cui voti raggiunse circa il 75%. I seggi e i voti residuati a questa prima fase venivano raggruppati poi nel collegio unico nazionale, all'interno del quale gli scranni venivano assegnati sempre col metodo dei divisori, ma utilizzando ora il quoziente Hare naturale ed esaurendo il calcolo tramite il metodo dei più alti resti. Elezioni per la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. Gli aventi diritto al voto rappresentavano il 61,4% della popolazione. Le elezioni amministrative italiane del 1946 si tennero in due distinti periodi[1]. Il 2 giugno 1946 gli italiani vengono chiamati alle urne, oltre che per il referendum istituzionale tra repubblica e monarchia che sancirà la fine di quest’ultima, anche per eleggere i membri dell’Assemblea Costituente cui sarà affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale (come stabilito con il decreto-legge luogotenenziale del 25 giugno 1944, n. 151). Riforme politiche in Italia dal 1946 al 1948 Appunto di storia sull'istituzione della Repubblica Italiana in seguito alla Seconda Guerra Mondiale e i vari cambiamenti politici dei due anni successivi … [10], Osservatorio Dati Elettorali - Regione Autonoma Valle d'Aosta, Risultati delle elezioni politiche, regionali, amministrative per tutte le città italiane, Comune di Torino - Tornata amministrativa I, La Stampa, edizione del 9 aprile 1946, p.1, Referendum istituzionale monarchia-repubblica, Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE IN PROVINCIA DI LATINA, Legge elettorale comunale luogotenenziale, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Elezioni_amministrative_italiane_del_1946&oldid=118448252, Voci con modulo citazione e parametro pagine, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Unione Democratica Palermitana per la Ricostruzione (UDPR). 10 marzo (436 comuni, di cui 7 capoluoghi); 17 marzo (1.033 comuni, di cui 3 capoluoghi); 24 marzo (1.469 comuni, di cui 12 capoluoghi); 31 marzo (1.560 comuni, di cui 22 capoluoghi); 7 aprile (1.224 comuni, di cui 21 capoluoghi). Ogni anno, il 2 giugno, l’Italia ricorda il referendum del 1946 con cui gli italiani furono chiamati a scegliere tra la Monarchia e la Repubblica. Nel frattempo il leader della Democrazia Cristiana, De Gasperi, fu incaricato di formare un nuovo governo, l'ultimo del Regno d'Italia, che ebbe il sostegno di tutto il CLN. Nominato il 14 luglio 1946, con 8 mandati De Gasperi è il politico che ha presieduto per più volte il governo. A causa dello stato di devastazione in cui si trovava il territorio nazionale, la data di svolgimento fu demandata alla determinazione dei singoli prefetti, e variò da marzo finanche all'autunno. Dato in chiaroscuro: da un lato, l’incubo della discesa al di sotto della soglia-70% è svanito; dall’altro, però, il risultato registra l’ennesimo calo in termini di affluenza elettorale. Ottiene invece risultati irrilevanti in Campania e Sardegna dove non raggiunge nemmeno il 10% dei voti[29]. Presente solo nelle circoscrizioni di Ancona, Roma e L'Aquila. Risultati complessivi per l'elezione dell'Assemblea Costituente[8]: La Democrazia Cristiana si impone come partito predominante nel Triveneto e nell'alta Lombardia con percentuali superiori alla maggioranza assoluta dei voti. Nel corso del primo periodo, le elezioni coinvolsero 5.722 comuni e si tennero in cinque tornate: Nel corso del secondo periodo, le elezioni coinvolsero 1.383 comuni e si tennero in otto tornate: Furono dunque rinnovate le amministrazioni comunali di tutti i capoluoghi di provincia, salvo Bolzano e Gorizia, ove si votò nel 1948; nella Zona A del Territorio Libero di Trieste le elezioni si tennero nel 1949. Questo spiega il fatto che i socialisti, pur essendo secondi nazionalmente, riescano ad imporsi solo in 4 province, che peraltro non sono quelle in cui ottengono i risultati migliori, ma rappresentano zone di passaggio tra il forte consenso democristiano e quello comunista. Durata (giorni) 1414 ... tutti i risultati delle ELEZIONI dal 1861 al 2019 Non mancarono tuttavia ragioni di propaganda: cominciando più frequentemente con le elezioni dell'Alta Italia dove ci si attendeva un voto più moderno, si puntò a ragione a una pubblicità a favore della repubblica, contro le forze monarchiche ancora dominanti nel Meridione.[2]. Lista locale presente solo nella circoscrizione di Salerno. Le elezioni si tennero il 24 novembre. Il primo dei quali è iniziato in epoca monarchica, prima del referendum del 2 … Riscuote molto successo anche in Provincia di Lucca, tra Lazio, Abruzzo e Campania, e nelle isole maggiori dove raggiunge consensi superiori al 40%. Riscuote un discreto successo anche in Piemonte, Liguria, Umbria, Marche, nella bassa Lombardia e sulla costa Veneta e nelle province di Foggia e Agrigento con risultati tra il 25 e il 35%. Si tennero domenica 2 e lunedì 3 giugno e si votò per l'elezione di un'Assemblea Costituente, cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale, come stabilito con il decreto legislativo luogotenenziale n. 151 del 25 giugno 1944. Erano infatti apertamente schierati per la repubblica le forze della sinistra, gli azionisti, i repubblicani, parte dei liberali e la maggioranza della DC.