La bellezza dei suoi fiori sono una lode all’opera creatrice di Dio: «Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano» (Os 14, 6). È l’atteggiamento classico della preghiera di adorazione davanti al Santissimo Sacramento; oppure, ad esempio, quando entriamo in una chiesa, ci inginocchiamo per adorare la presenza del Signore. Per questo, durante la celebrazione eucaristica, le letture è bene ascoltarle e non leggerle dai foglietti. Ecco perchè inizialmente questo animale viene associato al battesimo. L’acqua, o meglio l’immersione in essa o la sua infusione, viene utilizzata nel battesimo. La conversione a Dio è sempre frutto del ritrovamento di questo Padre che è ricco di misericordia. Questo simbolo è chiamato il monogramma (segno formato dalle iniziali di diverse parole) di Gesù e fu divulgato, in modo particolare, dal santo francescano Bernardino da Siena (1380-1444). Questa rappresentazione compare in molti contesti: sugli affreschi, nei quadri dell’altare, nelle miniature, nei paramenti sacri. In tempi più recenti sono stati editi altri due Lezionari: il Lezionario per le Messe della Beata Vergine Maria, da abbinare al Messale rispettivo e destinato primariamente ai santuari mariani; il Lezionario per le Messe dei fanciulli, con letture adatte al cammino di fede dei più piccoli. Se saremo docili ai nostri pastori, «l’Agnello sarà il nostro pastore e ci condurrà alle fonti delle acque della vita» (Ap 7, 17). Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte» (Es 13, 18.21-22). Le finestre della sua stanza si aprivano verso Gerusalemme e tre volte al giorno si metteva in ginocchio a pregare e lodare il suo Dio» (Dn 6, 11). Durante la celebrazione eucaristica vengono incensati anche i simboli che rappresentano il Signore: l’altare, la croce, il libro del Vangelo, il presidente e la stessa assemblea. Questo avviene, principalmente, con la testimonianza cristiana che si deve dare nella società; perché nel battesimo e nella cresima siamo stati unti, cioè inviati a testimoniare il messaggio di Gesù. Gesù è vero Dio e vero uomo; sul piano giuridico umano, da parte del padre Giuseppe, è inserito nella dinastia di Davide, figlio di Iesse. Noi portiamo Cristo, presente nella figura del pane, sulle strade della nostra città. Tutto questo lo troviamo ben espresso nella “Lumen gentium“: Esercitando [i sacerdoti], secondo la loro parte di autorità, l’ufficio di Cristo, pastore e capo, raccolgono la famiglia di Dio, quale insieme di fratelli animati da un solo spirito, per mezzo di Cristo nello Spirito e li portano al Padre e in mezzo al loro gregge lo adorano in spirito e verità (cfr. Infatti è proprio attraverso l’acqua battesimale che siamo diventati figli di Dio e inseriti nella Chiesa. L’abbreviazione oggi viene chiamata Nomina sacra e deriva dal nome ΙΗΣΟΥΣ, ovvero Gesù in lingua greca antica e caratteri maiuscoli. Rm 5, 1-2). Il Papa, attraverso il suo magistero (lettere encicliche, discorsi, esortazioni ecc.) Il vecchio Simeone, che attendeva il Messia, prendendo tra le braccia Gesù pronuncia le seguenti parole: «Luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele» (Lc 2, 32). Gesù è l’Agnello di Dio che offre la sua vita per la salvezza dell’umanità e “ogni volta che il sacrificio della croce, col quale Cristo, nostro Agnello pasquale, è stato immolato (cfr. Gesù, quindi, per amore nostro ha vinto il male e ci ha costituiti figli di Dio, rendendoci partecipi della vita di grazia, che troverà il suo compimento in paradiso. Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. Avendo Gesù, Figlio di Dio, manifestato la sua carità dando per noi la vita, nessuno ha più grande amore di colui che dà la vita per lui e per i fratelli (cfr. Nelle chiese, specialmente nelle cappelle dedicate alla Madre di Gesù, si trova la scritta Ave Maria o semplicemente le iniziali, cioè le lettere A e M sovrapposte una all’altra. Gv 1, 1-18). Questo simbolo, allora, rappresenta la missione di Gesù, l’«Unto» per eccellenza, consacrato e inviato per la salvezza degli uomini, come ci ricorda san Pietro: «Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui» (At 10, 37-38). Se lo sconosciuto completava il segno, i due individui sapevano di potersi fidare l’uno dell’altro. Il sacrificio di Gesù deve far nascere in noi sentimenti di gratitudine, perché il Figlio di Dio, immolandosi, ci ha redenti, e pertanto «l’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione» (Ap 5, 12). Chiaramente, questo è un gesto che deve avere un riscontro interiore per essere vero ed efficace, altrimenti è solo pura esteriorità. Da essa infatti si attingono le letture che vengono poi spiegate nell’omelia e i Salmi che si cantano; del suo afflato e del suo spirito sono permeate le preghiere, le orazioni e i carmi liturgici; da essa infine prendono significato le azioni e i simboli liturgici. L’apostolo Pietro invitava le comunità cristiane alla vigilanza: «Siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà» (1 Pt 1, 13). Un’eucaristia che non si traduca in amore concretamente praticato è in sé stessa frammentata (Deus caritas est 14). Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio» (Gv 6, 68-69). Immagini Categorie immagini Segni/simboli. Lebih lagi. Gli Egiziani lo usavano come sacrificio agli dèi e per onorare i morti. Essa, poi, lava, purifica e sazia la sete degli uomini. Nell’Antico Testamento troviamo alcuni brani in cui questa figura si accosta a Dio, il quale «rimprovera, corregge, ammaestra e guida come un pastore il suo gregge» (Sir 18, 13). Era un modo per tenere viva presso i cristiani la devozione a Maria, ricordando la sua particolare vocazione. At 4, 8). Già nell’Antico Testamento il digiuno era una pratica penitenziale per espiare i peccati e per supplicare il Signore: «Il ventiquattro dello stesso mese, gli Israeliti si radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di polvere» (Ne 9, 1); «Mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo con il digiuno» (Dn 9, 3); «I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo» (Gn 3, 5). Your name. Lo Spirito Santo infonde i suoi doni, che aiutano il cammino di fede dei cristiani: «Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore» (Is 11, 2); rende visibile nell’esistenza quotidiana il suo frutto: «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5, 22). Lo scambio della pace, all’interno della celebrazione eucaristica, è posto prima della comunione (nel rito ambrosiano, invece, precede l’offertorio); questo vuole sottolineare che dobbiamo ricevere il corpo di Cristo pienamente riconciliati con i fratelli. Sul delfino, infatti, fin dall’antichità, vi erano numerose leggende che narravano le imprese di questo simpatico mammifero come amico e soccorritore dell’uomo. Ancora l’Apostolo impone le mani sulla comunità di Efeso, e subito si manifestano i doni dello Spirito Santo: «Appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano» (At 19, 6). Nel libro dell’Apocalisse viene descritta la schiera dei martiri cristiani già in possesso della beatitudine celeste: «Apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. 1 Gv 3, 16; Gv 15, 13). Le processioni devozionali che riguardano la Vergine Maria e i santi, ci invitano a lodare e ringraziare Dio per la loro testimonianza di fede, ponendo la loro vita a esempio per tutti. Gli dissero allora i Giudei: “Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?”. E disse: “Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza, versato per molti”» (Mc 14, 22-24). Egli rimane per sé stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non si incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente. E nel Salmo per la consacrazione di un re: «Dio, il tuo Dio ti ha consacrato olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali» (Sal 45, 8). Il silenzio mette in comunione l’assemblea, perché in quel particolare momento tutti i cuori sono uniti nella preghiera o nella meditazione. L’essere seduti, cioè comodi ma composti, deve favorire e aiutare l’ascolto. Gesù, a proposito della sequela, dice: «Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me» (Mt 10, 38). Prodotti editoriali Simboli e segni cristiani. Liturgia delle ore e Rito della messa in rito ambrosiano, Copyright Liturgia Giovane 2017 Dream-Theme — truly, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia 32. L’uomo non può vivere senza amore. Lc 18, 11); nelle pareti delle catacombe, luogo di culto dei primi cristiani, è rappresentata l’immagine dell’orante e la sua posizione è sempre in piedi. Questo libro è portato solennemente dal diacono, durante la processione d’ingresso. XVI). At 2, 46). La comunità di fedeli si deve distinguere per lo spirito di servizio e di collaborazione, dove tutti si impegnano, con compiti precisi, per la buona riuscita della celebrazione liturgica. Come un uomo sulla terra lumaeri. At 2, 42-47), offrano sé stessi come vittima viva, santa, gradevole a Dio (cfr. ha la vita eterna» (Gv 5, 24), e avere una feconda vita spirituale, accostandoci ai sacramenti, in particolare all’eucaristia: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6, 54). L’uso dei simboli nel cristianesimo nasce dal divieto di idolatrare le immagini che i cristiani ereditarono dalla tradizione ebraica. In testa alla processione viene posta sempre la croce, per ricordarci che siamo stati redenti dall’amore di Dio, che ha raggiunto il suo vertice nella donazione del tuo Figlio Gesù. Sono le iniziali dell’iscrizione latina posta sulla croce di Gesù: Jesus Nazarenus Rex Iudaeorum (Gesù il Nazareno, re dei Giudei). La liturgia non è solo esteriorità, cerimonia, ma attraverso segni e gesti vuole incrementare il dialogo tra l’uomo e Dio, Invita i fedeli a «vedere» per poi «sentire» e percepire il mistero. 1 Pt 1, 18-19). Questo significato deriva dalla persona di Pietro, di professione pescatore e, come primo papa, primo timoniere della Chiesa. Rm 12, 1), rendano dovunque testimonianza di Cristo e, a chi lo richieda, rendano ragione della speranza che è in essi di una vita eterna (cfr. Home » editorial products » Simboli e segni cristiani. Il culto alla Vergine Maria era già diffuso nei primi secoli della Chiesa; ne è prova il graffito, in caratteri greci, con l’iscrizione Xe Maria (Kaire Maria) cioè Ave, o Maria, scoperto a Nazaret sul luogo che la tradizione cristiana venera come la casa della Madonna. Ma l’immagine del buon pastore significa anche che il Signore ci vuole condurre, e noi dobbiamo seguirlo; egli ci guida specialmente mediante i vescovi e i sacerdoti, i pastori, cioè, coloro ai quali è affidata la Chiesa. Dona forza e tonicità: per questo motivo gli atleti, già dall’antichità, lo spalmavano sui muscoli. Per questo san Paolo dice: «Se Cristo non è risuscitato, allora e vana la nostra predicazione e la vostra fede» (1 Cor 15, 14). Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori nell’ora dell’incenso» (Lc 1, 8-10). 1 Tm 5, 17), credendo ciò che hanno letto e meditato nella legge del Signore, insegnando ciò che credono, vivendo ciò che insegnano (LG 28). Visualizza altre idee su simboli egiziani, simbolo, idee per tatuaggi. Questo si attua, in primo luogo, facendo il possibile perché attraverso la preghiera liturgica la parola del Signore contenuta nelle Scritture si faccia evento, risuoni nella storia, susciti la trasformazione del cuore dei credenti (Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia 32). Lc 2, 27); Pietro davanti al Sinedrio si rivolge ai capi e agli anziani del popolo (cfr. Questo gesto è particolarmente presente nella celebrazione dei sacramenti, dove l’invocazione dello Spirito Santo è parte essenziale del rito. Rm 6, 12) (Lumen gentium 36). Mt 3 ,13-17) e nella trasfigurazione sul monte (cfr. Durante la celebrazione eucaristica ci sono altri momenti in cui dobbiamo stare in piedi: Dall’inizio del canto di ingresso, o mentre il sacerdote si reca all’altare, fino alla conclusione dell’orazione di inizio (o colletta), durante il canto dell’Alleluia prima del Vangelo; durante la proclamazione del Vangelo; durante la professione di fede e la preghiera universale (o preghiera dei fedeli); e ancora dall’orazione sulle offerte fino al termine della messa (Ordinamento Generale del Messale Romano 43). Questo simbolo è formato dalle iniziali e finali in greco di: Gesù (IC) Cristo (XC) vince (NIKA). Nel rito ambrosiano (diocesi di Milano e alcune diocesi limitrofe) è usato un messale proprio, il Messale Ambrosiano. Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono» (At 13, 2-3). L’eucaristia viene celebrata all’interno della messa, chiamata propriamente «Cena del Signore», perché è un banchetto, e i fedeli sono gli invitati; cibandosi del corpo di Gesù, essi fanno comunione piena con lui. La Sacra Scrittura presenta lo Spirito Santo come Spirito creatore: «Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque» (Gen 1, 2); «Se tu mandi il tuo Spirito tutte le cose sono create e rinnovi la faccia della terra» (Sal 104). Segni e simboli grafici cristiani nel Mediterraneo tardoantico e altomedievale, "Storicamente", 15-16 (2019-2020), no. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. Nella consacrazione di Davide, «Samuele lo consacrò con l’unzione in mezzo ai fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi» (1 Sam 16, 12-13). Uno di questi narrava che, quando non riusciva a trovare il cibo per i suoi piccoli, il pellicano si squarciava il petto per far fuoriuscire il suo sangue come alimento. Il gesto dell’unzione è presente nei sacramenti. I primi cristiani disegnavano il pavone come simbolo dell’immortalità dell’anima. Dio è comunione perfetta di amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (Sacramentum caritatis 8). Nella celebrazione eucaristica, quando il sacerdote consacra il pane e il vino, ripetendo le parole di Gesù, avviene il più grande miracolo che si compie sulla terra: la transustanziazione, cioè il cambiamento di sostanza del pane e del vino in corpo e sangue di Gesù. Vi è poi un nutrito repertorio di canti che per la loro notorietà sono entrati a far parte della tradizione canora delle nostre comunità ecclesiali; è bene, allora, che «si promuova con impegno il canto religioso popolare in modo che nei pii e sacri esercizi, come pure nelle stesse azioni liturgiche, secondo le norme stabilite dalle rubriche, possano risuonare le voci dei fedeli» (Sacrosanctum concilium 118). XLIX). L’olio è citato spesso nella Sacra Scrittura. Anche il rito della dedicazione della Chiesa prevede che si accenda un fuoco sull’altare, segno della presenza purificatrice di Dio che prende possesso del luogo in cui si compirà il sacrificio eucaristico. Le mani aperte sottolineano il desiderio di ricevere il pane della vita: l’eucaristia, il dono totale di Dio. Essi svolgono un ruolo pedagogico; per questo vanno capiti, perché ci aiutano a cogliere meglio il significato della celebrazione, introducendoci nel mistero che viene celebrato. Le vesti liturgiche, quindi, sono un segno, perché hanno lo scopo di presentare diversi messaggi, dal significato della celebrazione al servizio ecclesiale svolto dal ministro. Nella nostra società, la vocazione cristiana è vissuta coerentemente e con gioia, è fragranza di valori autentici e duraturi, e invito ad alzare gli occhi al cielo. Questo segno ci ricorda che siamo cristiani, perché crediamo in Cristo e nel suo amore, che ha raggiunto il culmine nell’offerta totale di sé sulla croce. Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un vitello, il terzo vivente, aveva l’aspetto d’uomo, il quarto vivente era simile a un’aquila mentre vola» (Ap 4, 6-7; cfr. Con l’unzione, che abbiamo ricevuto nei sacramenti, partecipiamo all’unzione di Cristo, e siamo realmente cristiani, cioè unti, se la viviamo in pienezza e con coerenza. Tutta l’attività del corpo mistico ordinata a questo fine di chiama «apostolato»; la Chiesa lo esercita mediante tutti i suoi membri, naturalmente in modi diversi; la vocazione cristiana infatti è per sua natura anche vocazione all’apostolato (Apostolicam actuositatem 2). Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino» (Es 12, 1-4). Molti di questi segni e simboli sono stati usati da Gesù nella sua predicazione e nell’istituzione dei sacramenti; Gesù li ha poi affidati alla Chiesa segno/sacramento di salvezza per eccellenza. Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. Email. Il Messale è formato da una parte introduttiva: Ordinamento generale del Messale Romano, dove sono racchiuse tutte le norme per una corretta celebrazione della messa e ne viene spiegato anche il significato teologico. La vita è movimento, è un cammino spesso frenetico, teso a occuparsi esclusivamente delle cose materiali e quindi, purtroppo, a mortificare la dimensione spirituale. Una menzione merita anche il Calendario liturgico che, pur non essendo un libro liturgico, svolge un servizio particolare per le comunità cristiane, poiché ogni anno, giorno per giorno, indica e regola le varie celebrazioni. «Rispose loro Gesù: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Secondo la bella espressione di papa Gregorio Magno, il mio ministero è quello di servus servorum Dei. L’importante è saper attendere con perseveranza «quello che non vediamo» (cfr. Mt 1, 18). L’esodo dall’Egitto verso la Terra Promessa rappresenta il grande pellegrinaggio del popolo d’Israele: «Dio guidò il suo popolo per la strada del deserto verso il Mare Rosso (…). Storicamente 15-16 - 2019-2020 Dibattiti 2 ——— 2018. Il segno della croce, mediante le parole che lo accompagnano («Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo») è anche una professione di fede, che ci immerge nel mistero della Trinità e ci apre all’amore di Dio, o meglio, ci consegna a questo amore, che nell’offerta di suo Figlio sulla croce ha avuto il momento più intenso.