Il passaggio da una lingua a un’altra comporta necessariamente un cambiamento di contesto culturale: i concetti non sono identici e la portata dei simboli è differente, perché mettono in rapporto con altre tradizioni di pensiero e altri modi di vivere».[371]. Nella grande Tradizione della Chiesa troviamo espressioni significative come: «Corpus Christi intelligitur etiam [...] Scriptura Dei» (anche la Scrittura di Dio si considera Corpo di Cristo): Waltramus, De unitate Ecclesiae conservanda, 1,14, ed. La Sposa di Cristo, maestra di ascolto, anche oggi ripete con fede: «Parla, o Signore, che la tua Chiesa ti ascolta». Un grande numero di persone, che non conoscono Cristo o che ne hanno un’immagine inadeguata, si insediano in Paesi di tradizione cristiana. sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane Nostra aetate, 3. Sono da ricordare anche gli interventi della Pontificia Commissione Biblica, De sacra Scriptura et Christologia (1984): Ench. [250] Così egli consiglia la matrona romana Leta per l’educazione della figlia: «Assicurati che essa studi ogni giorno qualche passo della Scrittura ... Alla preghiera faccia seguire la lettura, e alla lettura la preghiera ... Che invece dei gioielli e dei vestiti di seta, essa ami i Libri divini». San Paolo, poi, ne evidenzia la radice cristologica: il Padre in Cristo «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità» (Ef 1,4). Un’altra conseguenza derivante da un’adeguata ermeneutica della fede riguarda la necessità di mostrarne le implicazioni circa la formazione esegetica e teologica, in particolare per coloro che sono candidati al sacerdozio. «Sia dunque lo studio delle Sacre Pagine come l’anima della Sacra Teologia»:[95] questa espressione della Costituzione dogmatica Dei Verbum ci è diventata in questi anni sempre più familiare. 102. Queste considerazioni mostrano così l’importanza insostituibile dell’Antico Testamento per i cristiani, ma nello stesso tempo evidenziano l’originalità della lettura cristologica. Di conseguenza, coloro che per ministero specifico sono deputati alla predicazione abbiano veramente a cuore questo compito. Solo in quest’amicizia si spalancano le porte della vita. A questo proposito vorrei farmi eco delle innumerevoli testimonianze che abbiamo avuto la grazia di ascoltare durante l’Assemblea sinodale. Il Magistero vivo della Chiesa, al quale spetta «d’interpretare autenticamente la Parola di Dio, scritta o trasmessa»,[100] è intervenuto con sapiente equilibro in relazione alla giusta posizione da avere di fronte all’introduzione dei nuovi metodi di analisi storica. Nella prospettiva dell’unità delle Scritture in Cristo, è necessario sia per i teologi che per i Pastori essere consapevoli delle relazioni tra l’Antico e il Nuovo Testamento. ap. Per questo «alla parola di Dio e al mistero eucaristico la Chiesa ha tributato e sempre e dappertutto ha voluto e stabilito che si tributasse la stessa venerazione, anche se non lo stesso culto. [310] Gesù di Nazareth è, per così dire, l’«esegeta» di Dio che «nessuno ha mai visto». [50] Adversus haereses, III, 24, 1: PG 7, 966. Questa Parola, che rimane in eterno, è entrata nel tempo. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 7. In tal modo la parola che l’uomo rivolge a Dio diventa anch’essa Parola di Dio, a conferma del carattere dialogico di tutta la Rivelazione cristiana,[74] e l’intera esistenza dell’uomo diviene un dialogo con Dio che parla ed ascolta, che chiama e mobilita la nostra vita. L’incontro dei discepoli di Emmaus con Gesù, descritto dall’evangelista Luca (cfr Lc 24,13-35), rappresenta, in un certo senso, il modello di una catechesi al cui centro sta la «spiegazione delle Scritture», che solo Cristo è in grado di dare (cfr Lc 24,27-28), mostrando in se stesso il loro compimento. 37. I Padri sinodali hanno affermato che essa costituisce «una forma privilegiata di ascolto della Parola di Dio perché mette in contatto i fedeli con la Sacra Scrittura e con la Tradizione viva della Chiesa». [146] Al contrario, il cristianesimo percepisce nelle parole la Parola, il Logos stesso, che estende il suo mistero attraverso tale molteplicità e la realtà di una storia umana. Pertanto la parola di Dio, costantemente annunziata nella liturgia, è sempre viva ed efficace per la potenza dello Spirito Santo, e manifesta quell’amore operante del Padre che giammai cessa di operare verso tutti gli uomini». Usare questo metodo per rispondere alla domanda Perchè vuoi lavorare con noi? 456-458. Infatti, il gesto della benedizione, nei casi previsti dalla Chiesa e quando richiesto dai fedeli, non è da isolare in se stesso, ma da rapportare nel grado proprio alla vita liturgica del Popolo di Dio. [277] Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Istruzione Ripartire da Cristo: un rinnovato impegno della Vita consacrata nel terzo millennio (19 maggio 2002), 24: Ench. [339] Esorto, pertanto, tutti i fedeli a meditare spesso l’inno alla carità scritto dall’apostolo Paolo e a lasciarsi ispirare da esso: «La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Inoltre, se al centro della Rivelazione divina c’è l’evento di Cristo, occorre anche riconoscere che la stessa creazione, il liber naturae, è anche essenzialmente parte di questa sinfonia a più voci in cui l’unico Verbo si esprime. Vat. Nel Nuovo Testamento, generalmente non si usa il termine «la Scrittura» (cfr Rm 4,3; 1Pt 2,6), ma «le Scritture» (cfr Mt 21,43; Gv 5,39; Rm 1,2; 2Pt 3,16), che, tuttavia, nel loro insieme vengono poi considerate come l’unica Parola di Dio rivolta a noi. [89] Il grande studioso, per il quale «l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo»,[90] afferma che l’ecclesialità dell’interpretazione biblica non è un’esigenza imposta dall’esterno; il Libro è proprio la voce del Popolo di Dio pellegrinante, e solo nella fede di questo Popolo siamo, per così dire, nella tonalità giusta per capire la sacra Scrittura. «Io apro per disperazione, per non finire in mezzo a una strada, per mantenere la mia famiglia. Quindi se uno capisce il valore e si sforza ma oggi non voglio andare a lavorare ma ci devo andare. Vat. Ecum. «Diversi sono i compiti e gli uffici che spettano a ciascuno riguardo alla Parola di Dio: ai fedeli spetta l’ascoltarla e il meditarla; l’esporla invece spetta soltanto a coloro che, in forza della sacra ordinazione, hanno il compito magisteriale, o a coloro ai quali viene affidato l’esercizio di questo ministero»,[208] vale a dire Vescovi, presbiteri e diaconi. Nel quarto Vangelo Gesù dichiara in proposito che «la Scrittura non può essere annullata» (Gv 10,35) e san Paolo precisa in particolare che la rivelazione dell’Antico Testamento continua a valere per noi cristiani (cfr Rm 15,4; 1Cor 10,11). [306] Cfr Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia. Normae et  concessiones (16 luglio 1999), 30, § 1. ap. Dio ha pronunciato la sua eterna Parola in modo umano; il suo Verbo «si fece carne» (Gv 1,14). Vat.II, Cost. [322] Cfr Benedetto XVI, Omelia per l’apertura della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (5 ottobre 2008): AAS 100 (2008), 753-757. 8 mesi fa. [157] Cfr Conc. L’azione dello stesso Spirito Santo … a ciascuno suggerisce nel cuore tutto ciò che nella proclamazione della parola di Dio viene detto per l’intera assemblea dei fedeli, e mentre rinsalda l’unità di tutti, favorisce anche la diversità dei carismi e ne valorizza la molteplice azione». Per questo, il sacerdote stesso per primo deve sviluppare una grande familiarità personale con la Parola di Dio: non gli basta conoscerne l’aspetto linguistico o esegetico, che pure è necessario; gli occorre accostare la Parola con cuore docile e orante, perché essa penetri a fondo nei suoi pensieri e sentimenti e generi in lui una mentalità nuova – “il pensiero di Cristo” (1Cor 2,16)». II, Dich. In realtà, tutta l’economia della salvezza ci mostra che Dio parla ed interviene nella storia a favore dell’uomo e della sua salvezza integrale. [298] «Plenaria indulgentia conceditur christifideli qui Sacram Scripturam, iuxta textum a competenti auctoritate adprobatum, cum veneratione divino eloquio debita et ad modum lectionis spiritalis, per dimidiam saltem horam legerit; si per minus tempus id egerit indulgentia erit partialis»: Paenitentiaria Apostolica, Enchiridion Indulgentiarum. Il Sinodo rende grazie a Dio per la testimonianza luminosa, spesso nascosta, di tanti cristiani – sacerdoti, religiosi e laici – che hanno prestato e continuano a prestare le loro mani, i loro occhi e i loro cuori a Cristo, vero medico dei corpi e delle anime! Da questi racconti emerge come la Scrittura stessa orienti a cogliere il suo nesso indissolubile con l’Eucaristia. Con il richiamo al carattere performativo della Parola di Dio nell’azione sacramentale e l’approfondimento della relazione tra Parola ed Eucaristia, siamo portati ad inoltrarci in un tema significativo, emerso durante l’Assemblea del Sinodo, riguardante la sacramentalità della Parola. Ciao, sono mesi che quando dico che devo lavorare mi viene risposto “ellamadonna, ormai i libri li hai consegnati, che cazzo devi fa ancora” e io mi mozzico la lingua perché non posso rispondere senno mi sequestrano e mi deportano a Guantanamo. [280], 84. In definitiva, riconoscendo il valore e la necessità, pur con i suoi limiti, del metodo storico-critico, dall’esegesi patristica impariamo che «si è fedeli all’intenzionalità dei testi biblici solo nella misura in cui si cerca di ritrovare, nel cuore della loro formulazione, la realtà di fede che essi esprimono e se si collega questa realtà con l’esperienza credente del nostro mondo». Tuttavia, anche queste parole non sembrano ancora sufficienti ai due discepoli. Gesù risorto, poi, portando nella sua carne i segni della passione, effonde lo Spirito (cfr Gv 20,22), rendendo i suoi partecipi della sua stessa missione (cfr Gv 20,21). Mossa dall’esempio del suo fondatore, essa non ha mai cessato di celebrare il mistero pasquale, riunendosi insieme per leggere ‘in tutte le Scritture ciò che a lui si riferiva’ (Lc 24,27), e attualizzare, con il memoriale del Signore e i sacramenti, l’opera della salvezza».[194]. 13. [43], Di conseguenza, il Sinodo ha raccomandato di «aiutare i fedeli a distinguere bene la Parola di Dio dalle rivelazioni private»,[44] il cui ruolo «non è quello... di “completare” la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica». enc. Un significativo contributo al recupero di un’adeguata ermeneutica della Scrittura, come è stato affermato nell’Assemblea sinodale, proviene anche da un rinnovato ascolto dei Padri della Chiesa e del loro approccio esegetico. [296] Vorrei qui richiamare brevemente i suoi passi fondamentali: essa si apre con la lettura (lectio) del testo, che provoca la domanda circa una conoscenza autentica del suo contenuto: che cosa dice il testo biblico in sé? Molto spesso troviamo sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento la descrizione del peccato come non ascolto della Parola, come rottura dell’Alleanza e dunque come chiusura nei confronti di Dio che chiama alla comunione con Lui. [165] Moralia, Regula LXXX, XXII: PG 31, 867. 20. [271] Raccomando pertanto che i diaconi alimentino nella propria vita una lettura credente della sacra Scrittura con lo studio e la preghiera. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 5. Così, infatti, si impone un’ermeneutica filosofica che nega la possibilità dell’ingresso e della presenza del Divino nella storia. [313] Il Signore offre la salvezza agli uomini di ogni epoca. Ecum. [13] Colui che «vide e credette» (Gv 20,8) aiuti anche noi a poggiare il capo sul petto di Cristo (cfr Gv 13,25), dal quale sono scaturiti sangue ed acqua (cfr Gv 19,34), simboli dei Sacramenti della Chiesa. 12. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 12. [86] Di conseguenza, «dovendo la sacra Scrittura esser letta e interpretata alla luce dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta»,[87] occorre che gli esegeti, i teologi e tutto il Popolo di Dio si accostino ad essa per ciò che realmente è, quale Parola di Dio che si comunica a noi attraverso parole umane (cfr 1Tes 2,13). «..mi aveva proposto di lavorare insieme dopo avermi conosciuto in un locale di Roma, il Folkstudio. Qui «la Legge è diventata persona. ap. Anche per quanto riguarda il Sacramento dell’Unzione degli infermi, non si dimentichi che «la forza sanante della Parola di Dio è un appello vivo ad una costante conversione personale nell’ascoltatore stesso». ��M :3`$�u�p�Dw��5d}W>b���lW+���Su*�ƥ�A�$�=�1h)�Y=0��E�m�ɓ�4����&s\�=ѽ��3Q�1����`[��zkD�V�].��UЄ��M䨕�eLxt8�I+I$ �'�ͿՆ�-�yq��^ D��w ��2����G�;���Mk�Ο����xX{� oM8ӟ����G���W���Wz��!S�}K�D��$�j"W�n�e̔|�W��l=���4�Ĥ/� �D�����u�B���. In tal modo la Chiesa sempre si rinnova e ringiovanisce grazie alla Parola del Signore che rimane in eterno (cfr 1 Pt 1,25; Is 40,8). [223] Nella Liturgia delle Ore, come preghiera pubblica della Chiesa, si mostra l’ideale cristiano di santificazione della giornata intera, ritmata dall’ascolto della Parola di Dio e dalla preghiera dei salmi, così che ogni attività trovi il suo punto di riferimento nella lode offerta a Dio. Fides et ratio (14 settembre 1998), 13: AAS 91 (1999), 16. postsinodale Sacramentum caritatis (22 febbraio 2007), 9-10: AAS 99 (2007), 111-112. �)JK�硩��M ��;����:��4�v La Parola di Dio rivela qui che tutta l’esistenza dell’uomo è sotto la chiamata divina.[75]. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. 216-217. Facciamo silenzio per ascoltare la Parola del Signore e per meditarla, affinché essa, mediante l’azione efficace dello Spirito Santo, continui a dimorare, a vivere e a parlare a noi lungo tutti i giorni della nostra vita. Come mostra la croce di Cristo, Dio parla anche per mezzo del suo silenzio. Perché non possono restare a giocare con lei qualche volta? Questa lettura, «praticata fin dall’antichità nella Tradizione della Chiesa cerca la verità che salva per la vita del singolo fedele e per la Chiesa. Il discorso sul pane, infatti, richiama il dono di Dio, che Mosè ottenne per il suo popolo con la manna nel deserto e che in realtà è la Torah, la Parola di Dio che fa vivere (cfr Sal 119; Pr 9,5). �Q��z{��*��\bԑ�g"�ce����{��i�2U�KW;��U;�z'����C_�G�Ă�=�[����iJ�s�Ղ�$�Iht�ӷA+I�9����oZ2���kV�熖Fl�I\�� In tale modo si apre per l’uomo la possibilità di percorrere la via che lo conduce al Padre (cfr Gv 14,6), perché alla fine «Dio sia tutto in tutti» (1Cor 15,28). [88] È lo Spirito Santo, che anima la vita della Chiesa, a rendere capaci di interpretare autenticamente le Scritture. A riferirla è san Giovanni, testimone oculare: «noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14b). Insieme ai Padri sinodali esprimo il vivo desiderio affinché fiorisca «una nuova stagione di più grande amore per la sacra Scrittura da parte di tutti i membri del Popolo di Dio, cosicché dalla loro lettura orante e fedele nel tempo si approfondisca il rapporto con la persona stessa di Gesù».[248]. Con Lui, infatti, la fede prende la forma dell’incontro con una Persona alla quale si affida la propria vita. II, Cost. [163] L’interpretazione più profonda della Scrittura in effetti viene proprio da coloro che si sono lasciati plasmare dalla Parola di Dio, attraverso l’ascolto, la lettura e la meditazione assidua. [252] Id., Epistula 52, 7: CSEL 54, p. 426. 201-202. Ecum. La grande tradizione patristica ci insegna che i misteri di Cristo sono legati al silenzio[232] e solo in esso la Parola può trovare dimora in noi, come è accaduto in Maria, inseparabilmente donna della Parola e del silenzio. 27. [337] Gesù è passato in questo mondo facendo il bene (cfr At 10,38). Dominum et vivificantem (18 maggio 1986): AAS 78 (1986), 809-900; Id., Lett. [30] Cfr Commissione Teologica Internazionale, Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla legge naturale, Città del Vaticano 2009, n. 102. II, Cost. [46] Cfr Congregazione per la dottrina della fede, Il messaggio di Fatima (26 giugno 2000): Ench. 302-303; cfr Commentarius in librum Ecclesiastes, Cap. [70] Conc. In effetti, questa espressione, se da una parte riguarda la comunicazione che Dio fa di se stesso, dall’altra assume significati diversi che vanno attentamente considerati e relazionati fra loro, sia dal punto di vista della riflessione teologica che dell’uso pastorale. La Parola di Dio è, per così dire, il lavacro che li purifica, il potere creatore che li trasforma nell’essere di Dio». Anche se avrei preferito molto restarmene in casa a leggere, la sera mi imponevo di uscire per andare a vedere i varietà, solo per ribadire la mia libertà...” (continua) (continua a leggere) II, Cost. Ecum. 93. A questo proposito, occorre segnalare il grave rischio oggi di un dualismo che si ingenera nell’accostare le sacre Scritture. Novo millennio ineunte (6 gennaio 2001), 40: AAS 93 (2001), 294-295. In effetti, senza il riconoscimento della presenza reale del Signore nell’Eucaristia, l’intelligenza della Scrittura rimane incompiuta. [260] Ibidem, 128: Ench. D’altronde, la religione del Logos incarnato non potrà che mostrarsi profondamente ragionevole all’uomo che sinceramente cerca la verità e il senso ultimo della propria vita e della storia. Vat. [196] Da qui comprendiamo che all’origine della sacramentalità della Parola di Dio sta propriamente il mistero dell’incarnazione: «il Verbo si fece carne» (Gv 1,14), la realtà del mistero rivelato si offre a noi nella «carne» del Figlio. 21, n. 447. Già nell’Esortazione apostolica postsinodale Sacramentum caritatis, avevo ricordato che «in relazione all’importanza della Parola di Dio si pone la necessità di migliorare la qualità dell’omelia. Vat. La Parola di Dio supera i limiti delle culture. Se la lettura tipologica rivela l’inesauribile contenuto dell’Antico Testamento in relazione al Nuovo, non deve tuttavia indurre a dimenticare che esso stesso conserva il valore suo proprio di Rivelazione che lo stesso nostro Signore ha riaffermato (cfr Mc 12,29-31). [353], Il valore della cultura per la vita dell’uomo, 109.