La mia traduzione del verso 3 e 4 risulta essere:”non andare a caccia del cespuglio su cui-ancora vive la rosa tàrdiva”.Iniziando il terzo verso in questo modo ho creato la struttura “non+verbo” che è tipica di quest’ode.Mitte sectari lo ho tradotto con “non andare a caccia” perchè contiene in sè l’idea di “smetterla di cercare” che era la traduzione letterale e,oltre a richiamare il bosco,la natura,cioè l’ambiente in cui vivono le rose,dice di non andare a caccia,cosa che era concesso solo ai nobili e ai più ricchi,cioè coloro che potevano permettersi di avere la “rosa tardiva”. Su questa possibilità di una realtà che trascenda il tempo e doni all’uomo una felicità suprema, Orazio stende il suo velo di disincanto, invitando il lettore a lasciar perdere le vane ricerche di straordinario che lo assillano, e a godere piuttosto del piacere semplice e istantaneo come massimo grado di felicità a lui accessibile. Sul nome “sfoggio” non condivido le critiche mosse dal Bianco perchè, come ho spiegato, ritengo che si debba fare il ragionamento opposto (ma si parla di sensazioni), tuttavia ancora non trovo una spiegazione corretta riguardo alla giustificazione originaria di pinturicchio sull’uso del termine. Per questo anche la sua traduzione è assolutamente coerente. Piace tantissimo anche a me, poi, “d’Oriente” di Cippi, così come la ricercata spiegazione annessa. Anche io ho utilizzato “fili di tiglio”, per questo la tua scelta è assai apprezzabile dal mio punto di vista. Il verbo, invece, lo ho giudicato troppo prosastico e ancora adesso lo trovo inadatto a un teso poetico, specialmente a un’ode. Non mi piace molto “sontuosità”, nonostante i suoni siano ridondanti e richiamino molto bene la ricchezza eccessiva, ritengo che il suono sia un po’ troppo pesante per la traduzione di questo verso, ma si tratta di una sensazione. Non trovo, invece, che “sfarzo” sia un termine poco utilizzato nel linguaggio attuale; come sempre dipende dalle circostanze e dalle abitudini che ciascuno di noi ha. Buona e ben giustificata, come già detto dagli altri, la scelta di “figliolo”, che crea un rapporto molto stretto fra i due protagonisti, cosa possibile quindi giusta, secondo me. Allora non si parla di “sfera sensoriale” ma di sensi in sè. Personalmente, io nella mia traduzione ho mantenuto il vocativo racchiuso dalle due virgole, subito dopo “odio” , affinché la presenza della punteggiatura, che richiede una pausa, lo isolasse, come per sottolinearne l’importanza. Per quanto riguarda il verso 1, ho adottato una traduzione molto simile alla vostra. Io ho scelto di tradurre questo verbo con ‘detesto’ a inizio verso nella stessa posizione del verbo del primo verso per evidenziare ulteriormente l’idea di negatività. Il senso della breve allocuzione può allora essere diversamente orientato, … Il nostro immaginario deriva anche dalla storia,da ciò che conosciamo e impariamo a scuola. Quest’ode di appena 8 versi chiude il primo libro delle Odi e si ispira ad un ideale di semplicità e modestia da adottare sia nella vita che nella poesia.Orazio si rivolge allo schiavo chiedendogli di preparargli un simposio semplice e gli raccomanda di evitare ogni lusso, anche quello modesto di ornare con ghirlande di fili di tiglio e rose; è sufficiente il semplice mirto, pianta cara alla … Per prima cosa non penso proprio che “detestare” sia più forte di “odiare”, anche perchè se si pensa al significato di quest’ultimo indica il disprezzo per qualcuno tanto da volere il male o addirittura la sua morte. U.D. Anche nel rileggerli di seguito, i due versi non sembrano collegati. Io invece non trovo alcun elemento positivo nella traduzione di pinturicchio nè tantomeno nelle sue spiegazioni, che spesso sono forzate o non adatte al testo. Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com. Persicos odi, puer, adparatus; La tua è una traduzione molto originale, ma forse un po’ appesantita dall’aggiunta di “andare a caccia” e di “cespuglio”. Infatti per Orazio la semplicità non è solo uno stile di vita, ma anche una scelta poetica. @Sofia: poco efficace la tua traduzione: non mi piace la reiterazione “ultima – tardiva”, che trovo pesante ad una prima lettura, così come non trovo necessario il troncamento di “ultimo”, sebbene, come ti ho già detto, comprendo le esigenze di ritmo, perchè spezza il verso e lo rende irregolare, mentre il messaggio di una poesia è più facilmente comunicabile, a mio parere, con un ritmo piano e definito. Ho dato il significato di “ragazzo” al vocativo puer perché è più in sintonia, che non “fanciullo”, con la persona alla quale Orazio si rivolge: si tratta di un ministrum, cioè di una persona subordinata ad un’altra e dunque una persona che ha funzioni di servizio. 17 Il cinghiale è definito “marsico”, cioè della terra dei Marsi (l’attuale Abruzzo), perché si trattava di una regione particolarmente selvaggia e adatta per la caccia. Leggendo le definizioni date dal dizionario, che mi sono premunito di consultare prima di risponderti, ti posso assicurare che “sfarzo” è termine più incisivo rispetto a “sontuosità” (e i significati li ho riportati nel primo commento a te rivolto); per questo motivo, che ritengo oggettivamente vero, e per il mio giudizio personale riguardo la musicalità, non terrei in considerazione la tua proposta. appunti di latino di Alissa Peron Introduzione. @uffa: ti dirò, a mio parere hai proposto due ottime idee traduttive ma non le hai unite insieme, e ciò è un peccato. vitabis strepitumque et celerem sequi. Chi gioisce nel solcare con il sarchiello i campi, paterni neppure a condizioni degne di Attalo, lo potresti smuovere perché con una nave cipria. Molto bello anche il sostantivo “fasto”, anche se trovo che non ci sia una grande differenza tra “sfarzo” e “fasto”. ut melius, quidquid erit, pati. In vendita online le Odi libro 1 di Orazio, acquistandolo trovi: introduzione, testo latino a fronte, versione interlineare, costruzione diretta, metrica e note.. Odi di Orazio analisi. 1. I due termini sono qui significativamente accostati. Ovviamente questo è solo il mio umile parere. 4 Inoltre trovo fuori luogo anche la motivazione: buona parte, se non l’intera Ode è incentrata sulla netta contrapposizione fra lo sfarzo e la semplicità, per questo non credo che l’attenuazione dell’aspetto negativo del “lusso persiano” sia la scelta migliore. Letteratura latina - Periodo augusteo — analisi, testo e traduzione dell'ode XI del libro I di Orazio, il famoso "Carpe Diem" . Pinturicchio sostiene che solo i nobili potevano anelare alla rosa tardiva: per quale motivo? Per quanto riguarda persicos adparatus, cercherò di essere più chiaro anche se meno conciso. Questo componimento proemiale delle Odi oraziane, dedicato a Mecenate e di cui non si può proporre alcuna datazione certa, ha come fine la difesa della scelta di vita dell’autore, ovvero quella di fare il poeta. Commento al carmen 1,37 “La morte di Cleopatra” di Orazio. 1,11 Pascoli , Pensiamo a vivere Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios temptaris numeros. Mi mancava la tua ironia gandalfilbianco! ), sia addirittura all’affetto provato per una persona cara. Tutto ciò mi riempie di gioia e gaudio. Infatti le altre traduzioni, diverse dalla tua, sono tutte “sfarzo” o “fasto”, termini che indicano l’astrazione che tu cerchi di riprodurre con un termine concreto. Per esprimere questo concetto ho preferito rendere philyra con “fili di tiglio” piuttosto che solo con “tiglio”. Probabilmente, quindi, in una futura traduzione rimarrei ancora sui miei passi. la congiunzione “quodsi” al v. 35) si può notare una scelta piuttosto ricercata degli epiteti geografici (v. 14: “Myrtoum”, v. 15: “Icariis”, v. 28: “Marsus”). Sono stupita, caro degustibus. In ogni caso, io ho scelto di tradurre questo verso con “odio, ragazzo, l’oro dei persiani”. incapace di sopportare una condizione modesta. Evidentemente nel commento precedente non mi sono spiegata bene: intendevo semplicemente dire che trovo preferibile “sfarzo” in quanto è un termine raramente usato nel linguaggio comune ed è meno moderno, perciò in questo senso si addice maggiormente all’epoca di Orazio. Non trovo nemmeno, come sostiene Sofia, che la traduzione sia moderna, non vi è alcun motivo per ritenere ciò bensì vi sono solo alcune scelte lessicali sicuramente inconsuete per una poesia. Ho poi reso l’aggettivo “persicos” come “d’Oriente” perché mi permetteva di intensificare il significato dell’aggettivo, estendendolo ad un territorio più ampio, non solo limitato alla Persia: in questo modo anche la quantità delle ricchezze sembra ampliarsi a mio avviso, in proporzione alle dimensioni del territorio lontano da cui provengono. Trovo tuttavia molto validi i tuoi commenti e capisco che la mia traduzione sia molto discostante da una traduzione più letterale e forse preferibile,ma a me piace in qualche modo provare a cercare una traduzione più originale,anche se ovviamente non paragonabile all’originale. Vi propongo una traduzione non paerticolarmente complessa perchè il mio intento è quello di valorizzare i singoli elementi, rendendo al tempo stesso immediata la traduzione. Per quanto riguarda la brevità, penso che ci sia sempre, come ormai sapete tutti, la giusta via di mezzo: non un verso troppo corto, adatto solo a fine strofa, ma nemmeno troppo lungo e pletorico, dannoso alla lettura. Analizzando inoltre la struttura metrica, si coglie il mio tentativo di far cadere gli accenti sulla 2^, 5^, 8^ e 10^ sillaba del verso. Mi scuso ancora. Con cosa stai confrontando la tua traduzione, dunque, se non con le nostre? ... Si passa molto tempo nell’analisi e nello studio del medioevo nel quale l’idea di Oriente offriva appunto l’idea di grande ricchezza. Teucer, te Sthenelus, sciens. Non trovo poi necessaria l’eliminazione di philyra per favorire la brevità, dato che il verso può risultare benissimo della stessa lunghezza del primo e del terzo senza la necessità di omissioni. Riguardo a “sfoggio”, non mi soffermo ulteriormente, penso che il ragionamento opposto al tuo sia sufficiente; ti offro comunque un esempio su cui riflettere: “Stasera la nonna sfoggerà i nuovi orecchini con ostentazione”. Lettura, traduzione e analisi ⦠hastas et calami spicula Cnosii. Posso comunque capire che non ti piaccia anche se, sinceramente, lo trovo un po’ più lineare e adatto a questo tipo di ode rispetto al tuo ” e basta cercare” che, oltre a concordare con Gandalf sul fatto che appesantisca, mi fa pensare che Orazio sia stufo dell’atteggiamento di chi cerca la rosa, ponendolo quindi nel ruolo di un personaggio sgradevole. III 1, 9 ss. Mi piace anche l’aggettivo “orientale” per lo stesso motivo che ho dato a Cippi e soprattutto, come hai spiegato, perché evoca nel verso un qualcosa di misterioso ma allo stesso tempo affascinante. Ho preferito sostituire ai due verbi un imperativo negativo molto più diretto, perché costruito con una semplice negazione e l’infinito. 2. Per quanto riguarda il verso 4, io ho scelto di tradurre l’aggettivo ‘sera’ con ‘ultima’ in quanto ciò che volevo sottolineare era l’idea di ricercatezza e a mio parere questo aggettivo esprime al meglio quest’idea dato che, essendo l’ultima, essa costituisce la rosa più ricercata e quindi anche più preziosa delle altre. I termini “fili” e “intessuti” sono rivolti a rendere il tutto raffinato, elegante e, anche tramite i suoni, dare l’idea di qualcosa di prezioso che presuppone anche una precisa lavorazione aumentando ancor di più il valore delle corone. Per prima cosa secondo me il verbo è fondamentale poichè senza, il verso perde il suo significato e la frase sembra mancare di qualcosa. Commento: Tema. Nel passato la caccia era riservata ai nobili, tanto che avevano i loro boschi personali, fruibili solo da loro. Chiedo scusa a Jezero, poichè nel commento precedente ho sbagliato riguardo a persicos, avendo letto male la sua spiegazione. 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Ma se sei un ragazzo semplice a cui piacciono le cose semplici, niente da dire. Mi è molto piaciuta la traduzione di Sofia. ora stendendo il corpo sotto un verde corbezzolo. Versione Latino: I Carmina (Libro 1 â Ode 38) â Orazio 19 Novembre 2013 By ImparareOnline orazio, scuola, versioni latino In Versioni Latino Orazio. Degustibus, sono d’accordo con te, il collegamento “cespuglio-andare a caccia” risulta pesante. Urgent impavidi te Salaminius. All’inizio il sostantivo “sontuosità” non mi convinceva molto, poichè secondo me poco poetico, ma nel contesto è accettabile. Condivido meno la scelta di “cespuglio”, che a mio parere ha suoni che definirei “goffi” e non adatti ad un’ Ode. U.D. Secondariamente trovo bella l’idea di cercare di mantenere l’iperbato espressivo di rosa e sera nella parola “persa”, però sera non ha il senso di qualcosa che non c’è più, ossia “persa”, ma di qualcosa che arriverà, per questo io ho tradotto con “tardiva”.