febbraio 25, 2015 “Nervina ed obliqua è” al Premio Internazionale Alda Merini. Dicono che io sia pazza perchè dico la verità dovunque e siccome agli altri piace vivere accomodati sopra ampie poltrone o nei divani la mia verità da fastidio. poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, un bellissimo, vergine viticcio Alda Merini è stata internata al manicomio Paolo Pini di Milano dal 1965 al 1972. Nostra madre smette di scrivere…  un buco nero per lei e per noi. Pecora Nera sas di Gianluca Riccardi e C. da tempo mi divorano e mi logorano… 2-) Il conferimento dei dati è obbligatorio per tutto quanto è richiesto dagli obblighi legali e contrattuali e pertanto l’eventuale rifiuto a fornirli in tutto o in parte può dar luogo all’impossibilità di fornire i servizi richiesti. Morta bambina,  il giorno in cui fui strappata dalle tue braccia. Una semplice, dolce madre, premurosa, attenta, Riprese e Montaggio video Eric Davanzo tutti i diritti Gruppo A. Il video è stato realizzato grazie ad Ambrogio Borsani amico di Alda Merini. Non andavo a scuola, come facevo ad andarci? da allacciare al mio tronco, e tu, possente Non lo so se credo in Dio, credo in qualcosa che… credo in un Dio crudele che mi ha creato, non è essere cattolici questo? Ho avuto la mia prima bambina nel 1955, Emanuela, poi nel 1958 è nata anche Flavia. Sì, avrei voluto una madre che lavava le scale, La mamma invece ha avuto un’emorragia, hanno dovuto infagottarla insieme al piccolo e portarseli dietro così, con lei che urlava come una matta. Andavo invece a mondare il riso, a cercare le uova per quel bambino piccolino: badavamo a lui, era tutto fermo, c’era la guerra. Ho odiato la tua poesia, le tue vicissitudini, che l’amore ha sconfitto. morirei sopra una lampadina accesa, Ascolta l'audio registrato sabato 26 ottobre 2019 presso Bollate. Solo successivamente veniamo a scoprire le cause del nostro affido ad altre famiglie: una notte nostro padre era rientrato a casa dopo essere andato in giro con gli amici e aver speso tutti i soldi, quella notte nostra madre gli scaraventò contro una sedia facendolo finire all’ospedale. Flavia Carniti Merini is on Facebook. A lungo avrei voluto lambire il tuo sorriso Questo è anche il periodo dove iniziano gli internamenti di nostra madre. per non aver compreso ed accettato già allora  Alda Merini, del resto, è sempre stata spietata con se stessa. Ho visto morire tanti ragazzi. siamo  Emanuela, Flavia, Barbara e Simona, le quattro figlie della poetessa recentemente scomparsa Alda Merini. ... tratto dal libro di poesie Il Marinaio di Saigon, partecipa al nuovo contest del Premio Internazionale di letteratura Alda Merini 2015. Abbiamo ripescato anche mia sorella che era partita con i fascisti, con i tedeschi, aveva imparato, si metteva in strada, tirava su le gonne, i tedeschi andavano in visibilio e le regalavano il pane, si sfamava così, si alzava solo la gonna, era bellissima. Join Facebook to connect with Flavia Carniti Merini and others you may know. Tutti ammassati. La non felice situazione finanziaria in cui versa, la porta ad affittare una stanza ad un amico pittore. Rubrica. Alda Merini, personale biografia. con la crudeltà che solo un bambino conosce. Ma le mani ancora tese A dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta l’1 novembre del 2009, la città di Milano, alla presenza dell’assessore alla Cultura Filippo Del Corno e di una delle figlie della poetessa milanese, Flavia Carniti Merini, ha dedicato ad Alda Merini, particolare figura del ‘900, il ponte di pietra che attraversa il Naviglio partendo da via Corsico, all’angolo con Alzaia Naviglio Grande. Tutti abbiamo un Dio, un idoletto, ma proprio il Dio specifico che ha creato montagne, fiumi e foreste lo si immagina solo… con la barba, vecchio, un po’ cattivo, un Dio crudele che ha creato persone deformi, senza fortuna. Però oggi come sono magre e secchette le donne, prima erano belle adipose. Noi eravamo sotto, nel rifugio, durante un coprifuoco; siamo tornati su e non c’era più niente, solo macerie. Voglio dire che il poeta non c’è, c’è la figura umana del poeta. poi ti volti e non sai ancora dire come polvere o vento, Un rapporto iniziato con difficoltà già dai nostri primi anni. Difficile era, ed è stato, rapportarsi con una madre-poetessa, la cui vicenda personale è diventata con il tempo sempre più motivo di interesse  per critici e lettori. Il periodo di conservazione dei dati è 2 anni. Poi abbiamo preso una panetteria in via Lipari, non è che proprio facevamo il pane, era solo una rivenditoria. Non penso siano idee blasfeme, la Chiesa non mi ha mai condannata. degli orti maledetti degli ulivi. come fulmine accecante di tempesta. per l’emancipazione. Sempre nel 1972 nostra madre esce dal manicomio; si alternano periodi di salute e di malattia con sporadici periodi di internamento,  fino al 1979, quando fa definitivo ritorno a casa e ricomincia a scrivere raccontando la sua esperienza, gli orrori e le torture dell’internamento nell’ospedale psichiatrico. Nostra madre si è spenta il 1° novembre 2009 all’Ospedale. Alda: “Per me è stato un miracolo di Dio essere uscita viva da lì. Negli  intervalli concessi per i rientri in famiglia, intervalli sempre più brevi a causa delle profonde depressioni che le provoca l’ambiente domestico, vengono concepite Barbara nel 1968 e Simona nel 1972. Tutti ammassati. cadrei a terra come un cadavere Un bel tradimento da parte dell’Inghilterra, perché noi eravamo tutti a tavola, chi faceva i compiti, chi mangiava, arrivano questi bombardieri, con il fiato pesante, e tutt’a un tratto, boom, la gente è impazzita. Alda Merini: la biografia e le opere. Barbara Carniti Tra i vari personaggi che sono stati colpiti da questo disturbo, reputo tra le più enigmatiche e interessanti Alda Merini. Ho aiutato mia madre a partorire mio fratello: avevo 12 anni. Mio padre e mia sorella erano rimasti in giro a Milano a cercare gli altri: eravamo tutti impazziti. Quando gli infermieri bastardi Io pregavo da bambina, ero sempre in chiesa, sentivo sette, otto, dieci messe al giorno, mi piaceva, però non ci vado più dai tempi del manicomio. Sono anni fecondi per la poetessa Merini, anni dove si contano sempre maggiori pubblicazioni ed interventi pubblici, anni in cui le vengono assegnati diversi premi letterari e una laurea honoris causa dall’Università di Messina. Sembrava la Madonna mia madre, faceva un freddo boia, era una specie di stalla, ci siamo rimasti tre anni. Se la mia poesia mi abbandonasse Adempimento di obblighi di legge connessi a rapporti commerciali, Invio di comunicazioni di cortesia e/o di materiale promozionale/informativo, Programmazione delle attività (pianificazione e monitoraggio del lavoro), Elaborazione, stampa, imbustamento e spedizione delle fatture, Gestione della clientela (contratti, ordini, spedizioni e fatture), Gestione del contenzioso (contratti, ordini, arrivi, fatture), Gestione dei fornitori (contratti, ordini, arrivi, fatture), Promozione di prodotti editoriali e marketing, Marketing (analisi e indagini di mercato), Adempimento di obblighi fiscali o contabili. sei astro che rischiara 1-) La informiamo che i dati verranno trattati con il supporto dei seguenti mezzi: L’eventuale rifiuto nel consentire il trattamento dei dati comporta l’impossibilità di usufruire del servizio richiesto dall’utente. In 1951, poet Eugenio Montale convinced Giovanni Scheiwiller to publish two of Merini’s previously unpublished poems in the Poetesse del Novecento anthology. Anche per loro il destino vuole l’allontanamento dalla famiglia. Alda Giuseppina Angela Merini, nota semplicemente come Alda Merini che nacque a Milano il 21 marzo del 1931. Era una scrittrice lei, già dall’età di 15 anni scriveva le sue poesie, e anche se vivevamo in una condizione di povertà e pativamo spesso la fame, nostra madre perseguiva i suoi sogni. ha desiderio di mondarsi vivo. Ci presentiamo … Ma soprattutto anni in cui la personale battaglia di nostra madre con la sua indomabile vicenda esistenziale, la sua fragilità emotiva, provata dai lunghi periodi in manicomio e dalle ombre che ancora saltuariamente popolano la sua mente, trova finalmente la serenità a lungo cercata. per favorire l’autoannientamento, sperando l’ovvietà di un risoluto rebus Dio aveva in serbo per te un grande e meraviglioso progetto:  Non lo so se credo in Dio, credo in qualcosa che… credo in un Dio crudele che mi ha creato, non è essere cattolici questo? Nostra madre si è spenta il 1° novembre 2009 all’Ospedale San Paolo di Milano, in seguito ad un tumore, fumando le sue amatissime ed inseparabili sigarette, una dietro l’altra fino all’ultimo, incurante dei divieti. Ad arricchire il racconto intervengono alcuni testimoni illustri della vita di Alda: la figlia Flavia Carniti, Carla Fracci e Beppe Menegatti, l’editore Alberto Casiraghy. Alda: “Vivono lontane da me, sono andate in affido presso famiglie lontane, solo due di loro, ma dei miei figli non voglio parlare… Mi vogliono bene, come tutti… bisogna stare molto attenti a non confondere il fanatismo con l’amore. Ma ti ho inventata madre che tiene su uno scheletro tremante, A loro raccomando sempre di non dire che sono figlie della poetessa Alda Merini. Ho aiutato mia madre a partorire mio fratello: avevo 12 anni. Si chiamano Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta. Ed eccoci qua a raccontarvi la storia di nostra madre, una madre privata delle figlie perché ritenuta psicolabile. San Paolo di Milano, in seguito ad un tumore, fumando le sue amatissime ed inseparabili sigarette, una dietro l’altra fino all’ultimo, incurante dei divieti. Io sono molto cattolica, la mia parrocchia a Milano era San Vincenzo in Prato. se la mia poesia non fosse come una gruccia Alda Merini era una poetessa italiana chi da solo 15 anni aveva già cominciato a scrivere le poesie. Non ti posso più inventare madre… Però oggi come sono magre e secchette le donne, prima erano belle adipose. per esser sottoposti alla Cerletti, Siamo rimasti lì soli, io, la mia mamma e il piccolino appena nato. Mi ha salvata mio marito che veniva a trovarmi, perché chi non aveva nessuno scompariva all’improvviso nel nulla”. e taci meravigliata Alda Merini: Birthdate: March 21, 1931: Birthplace: Milan, Metropolitan City of Milan, Lombardy, Italy: Death: November 01, 2009 (78) Milan, Metropolitan City of Milan, Lombardy, Italy Immediate Family: Daughter of Nemo Merini and Emilia Merini Wife of Ettore Carniti Il poeta per Alda Merini doveva essere “libero, non condizionato dalle bollette del gas e scrivere per se stesso in tranquillità” ... dalla relazione con Ettore Carniti nacquero quattro figlie, Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta. Si chiamano Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta. A Vercelli ci ha ospitato una zia che aveva un altro zio contadino, ci ha accampati come meglio poteva in un cascinale. sei verbo sul mio viso. Ho avuto quattro figlie da lui. Questo periodo di apparente tranquillità non dura però a lungo, l’aggravarsi delle condizioni di salute di Pierri viene preso come pretesto dai figli del medico-poeta, da sempre contrari al loro matrimonio, per allontanare nostra madre. La Chiesa è dura con le donne, da sempre. e i nostri maledettissimi corpi era in quel momento preciso La nuda verità - Conversazione con Barbara Carniti, figlia di Alda Merini Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno…. 13-mar-2015 - Flavia Carniti ( mia sorella ) con papà Ettore Carniti e mamma Alda Merini Alda Merini (Milano 21/03/1931- Milano 01/11/2009) – Il volume del canto – Vuoto d’amore – Einaudi Alda Giuseppina Angela Merini nasce a Milano il 21 Marzo 1931. tradiva la noia o la fatica Il timore con te ha preso celere la strada Come già accennato, la Merini frequenta le scuole professionali presso l’istituto Laura Solera Mantegazza, non riuscendo ad essere ammessa al liceo Manzoni per colpa, paradossalmente, di una prova di italiano andata male. e i quesiti lamentavano risposte. eri predestinata ad essere la Madre dei tuoi Discepoli. Allora ... racconta la primogenita Emanuela Carniti, nata nel 1955 -. Avevo 36 anni quando è nata la mia ultima figlia, Simona, e prima ancora era arrivata Barbara.”. Abbiamo perso tutto. per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara”. Facebook gives people the power to share and … vo scerpando il mio lutto Perché, Dio non è così? Il nostro rapporto con nostra madre è sempre stato assai complesso, evasivo, la vita di nostra madre ha influenzato positivamente ma anche negativamente le nostre scelte, ma soprattutto la nostra vita. Prima di iniziare a parlarvi di questa meravigliosa donna per come noi la ricordiamo, vogliamo raccontarvi il periodo che noi non conosciamo, quello prima del nostro arrivo, attraverso le sue parole tratte da un testo autobiografico in cui si racconta alla giornalista Cristiana Ceci nell’autunno del 2004. e in cerca della polvere d’oro Ci presentiamo … siamo Emanuela, Flavia, Barbara e Simona, le quattro figlie della poetessa recentemente scomparsa Alda Merini. Se andate nel nostro sito ufficiale www.aldamerini.it, sempre gestito da noi figlie, il rapporto con Giovanni Nuti va al di là del rapporto artistico, in quanto esiste … 3-) I dati obbligatori ai fini contrattuali e contabili sono conservati per il tempo necessario allo svolgimento del rapporto commerciale e contabile. ghermiva le mie mani. Non penso siano idee blasfeme, la Chiesa non mi ha mai condannata. per la resurrezione degli uomini…. Ma il mio cuore, trafitto dall’amore Ettore era un uomo semplice, concreto, indifferente agli interessi culturali di nostra madre. Alda: “Io la vita l’ho goduta tutta, a dispetto di quello che vanno dicendo sul manicomio. Nonostante le parole della nostra amatissima madre siamo onorate di ringraziare le migliaia di persone che si sono recate a porgere il loro saluto alla  piccola ape furibonda che, con la sua vita difficile e la sua opera sofferta, ha segnato la storia culturale non solo di Milano. Diviene un personaggio di successo, comincia a guadagnare i primi soldini, ma non cambia il suo stile: continua a vivere come una clochard nella casa dei Navigli, in un passato sepolto sotto mille oggetti accumulati nel tempo, in una casa piena di libri, quadri e fotografie, dove i muri divengono la rubrica su cui scrivere i numeri di telefono, ed il pavimento è un mosaico di sigarette spente… un rifugio, nella foschia dei Navigli, per artisti,  barboni o squattrinati, che le facevano visita. Vogliamo raccontavi la sua storia, non la storia della famosa poetessa che tutti voi già conoscerete ma la storia di una madre, una madre un po’ particolare…. Ti ho inventata madre, In questo stanzone stavamo tutti e cinque, accampati, con delle reti, allora sono andata con il primo che mi è capitato perché non ce la facevo più. pronta ad asciugare amorevolmente le mie lacrime. compariva il sudore degli orti sacri, Quando venivamo inchiodati in un cesso Dio aveva in serbo per te un grande e meraviglioso progetto: eri predestinata ad essere la Madre dei tuoi Discepoli. ma spesso mille cupi pensieri opprimono,  Poi la mia casa è stata distrutta dalle bombe. sei a fondo nel mio mare perché la donna che era in te La mamma invece ha avuto un’emorragia, hanno dovuto infagottarla insieme al piccolo e portarseli dietro così, con lei che urlava come una matta. Siamo approdati a Vercelli. Alda Giuseppina Angela Merini nasce a Milano il 21 Marzo 1931 da padre assicuratore di nobili origini e madre casalinga. Spaccarono la tua bellezza E ci stavamo in cinque. Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno…. insieme a cocci immondi di bottiglie Io, Flavia, e la mia sorella maggiore, Emanuela, abbiamo vissuto con i nostri genitori fino all’età di sette anni, quando, dopo una lite, veniamo mandate tutte e due in un Istituto, e dopo un breve periodo,  io Flavia, mandata definitivamente a vivere presso uno “zio” a Torino, mentre mia sorella Emanuela tornerà a vivere con i nostri genitori e ci resterà fino all’età di 15 anni, periodo in cui si sposerà. Alda: “La maternità è una sofferenza, una gioia molto sofferta. Alda Merini nasceva a Milano il 21 marzo 1931. e fiorita son tutta e d’ogni velo Abbiamo perso tutto. Ti ho desiderata a lungo madre Io credo che sul piano umano sono stata molto più grande che sul piano della poesia. tramano un ordito mai immemore di te!!!! Ti ho inventata madre E a tutti quelli che, con noi, hanno pianto la morte di nostra madre vogliamo ricordare che lei la sua vita l’ha goduta, l’ha goduta tutta…. Siamo scappati sul primo carro bestiame che abbiamo trovato. Credo nella crudeltà di Dio. Ho odiato la tua poesia, le tue vicissitudini, per non aver compreso ed accettato già allora. A Vercelli ci ha ospitato una zia che aveva un altro zio contadino, ci ha accampati come meglio poteva in un cascinale. Siamo approdati a Vercelli. Ed allora invoco la morte. Stuprate anche dai preti, allora mi sono incazzata davvero. Aggiornamento del sito e curatore artistico: Gianfranco Bagatti (genero di Alda), siamo  Emanuela, Flavia, Barbara e Simona, le quattro figlie della poetessa recentemente scomparsa Alda Merini. Incoraggiata dal padre alla lettura e allo studio fin da piccola, ottenne dalla madre solo un’educazione severa. Dopo questo episodio ha inizio un triste periodo di silenzio e separazione dovuto all’internamento manicomiale di nostra madre presso l’Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano. con la crudeltà che solo un bambino conosce. L’ho visto accadere ad altri, non è una mia esperienza. trafitta forse come la farfalla Poi la mia casa è stata distrutta dalle bombe. olmo, tu padre ricco d’ogni forza pura Non ti posso più inventare madre E perciò dammi un figlio delicato, e la tua ombra Abbiamo ripescato anche mia sorella che era partita con i fascisti, con i tedeschi, aveva imparato, si metteva in strada, tirava su le gonne, i tedeschi andavano in visibilio e le regalavano il pane, si sfamava così, si alzava solo la gonna, era bellissima. Non andavo a scuola, come facevo ad andarci? Ho trovato una tale falsità nella Chiesa allora, in manicomio vedevo le ragazze che venivano stuprate e dicevano di loro che erano matte. io mai conobbi tutta intera. e spesso mi sono vergognata di te. Si è spenta nella sua città il primo novembre 2009, per un tumore alle ossa. Her work earned the attention and the admiration of other Italian writers, such as Giorgio Manganelli, Salvatore Quasimodo, and Pier Paolo Pasolini.. Merini's writing style has been described as intense, passionate and mystic, and it is influenced by Rainer Maria Rilke. malgrado le tue sante guerre piatta, immobile e lontana che sia pietra, che sia novello Adamo, del nero della notte e nel silenzio come fa un pazzo creatore Dopo tutta la sofferenza e quel periodo tragico della guerra continua con la sua vita in cui agli 18 anni si sposa con Ettore Carniti, un operaio sindacalista. Un bel tradimento da parte dell’Inghilterra, perché noi eravamo tutti a tavola, chi faceva i compiti, chi mangiava, arrivano questi bombardieri, con il fiato pesante, e tutt’a un tratto, boom, la gente è impazzita. Alda Merini è stata una delle donne d’autore che noi donne vorremmo di certo diventare. Alda Merini, née le 21 mars 1931 et morte le 1 er novembre 2009 à Milan, est une poétesse et femme de lettres italienne contemporaine.. Elle est un personnage important du milieu culturel italien de son époque et est considérée comme la plus grande poétesse italienne du XX e siècle. come uno storpio anela ogni suo passo. sei roccia sulle cime Ho fatto l’ostetrica per forza portando alla luce mio fratello, ce l’ho fatta: oggi ha sessant’anni e sta benissimo. di questo ti ho punita e ferita. Allevate poi da altre famiglie. quando ho cominciato non so… Non so neppure come ho trovato il tempo per farle. Vogliamo raccontavi la sua storia, non la storia della famosa poetessa che tutti voi già conoscerete ma la storia di una madre, una madre un po’ particolare…. Nello stesso periodo inizia un’amicizia con il poeta Michele Pierri che aveva dimostrato di apprezzare le sue poesie. Questa grande sofferenza non l’abbandonerà più e sarà la stessa sofferenza che segnerà e condizionerà anche il futuro di noi figlie…. I dati di chi non acquista o usufruisce di prodotti/servizi, pur avendo avuto un precedente contatto con dei rappresentanti dell’azienda, saranno immediatamente cancellati o trattati in forma anonima, ove la loro conservazione non risulti altrimenti giustificata, salvo che sia stato acquisito validamente il consenso informato degli interessati relativo ad una successiva attività di promozione commerciale o ricerca di mercato. I dati personali dell’utente sono utilizzati da Flavia Carniti (figlia di Alda Merini), che ne è titolare per il trattamento, nel rispetto dei principi di protezione dei dati personali stabiliti dal Regolamento GDPR 2016/679. tagliando in pezzi il nome per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara”. e rimane uno scheletro d’amore Ci siamo buttati nelle risaie perché le bombe non scoppiano nell’acqua, ce ne siamo stati a mollo finché non sono finiti i bombardamenti. Come e perché c’era finita? E se la morte un dono ha fatto L’intesa fra i due si fa sempre più forte, malgrado i trent’anni e la distanza che li separano, fino a quando, nel 1983 decide di sposarlo, solo con rito religioso, e si trasferisce a Taranto dove vi rimane per circa quattro anni. La Chiesa è dura con le donne, da sempre. Perché, Dio non è così? che il tuo destino era segnato da sempre. bandendo saldi sogni/fervide emozioni. come si brama il fiato per campare tante e tante volte e in mille modi, Alda Merini Tutti coloro che hanno bisogno di mettersi in contatto per eventuali richieste, eventi e/o proposte riguardanti la divulgazione della poesia della Poetessa, possono mandare una e-mail al seguente indirizzo: aldamerini4@gmail.com Grazie per l'attenzione. Alda: “Io la vita l’ho goduta tutta, a dispetto di quello che vanno dicendo sul manicomio. Sono tornata a Milano quando è finita la guerra, siamo tornati a piedi da Vercelli, solo con un fagotto, poveri in canna, e ci siamo accampati in un locale praticamente rubato, o trovato vuoto, di uno straccivendolo. lucente, come un grido di alta grazia, come luna senza fasi e innalzi il tuo canto d’amore. per essere abbandonata al mio triste destino. gemmando fiori da ogni stanco ramo te lo dissi allora madre mia, e ti feci piangere… forse nel momento in cui il tuo viso Di lei sono rimaste meravigliose poesie, frasi pungenti e aforismi densi di significato. Sì, avrei voluto una madre che lavava le scale, te lo dissi allora madre mia, e ti feci piangere…. allora sulle fronti madide Negli anni della scuola Alda dedica molto temp… ancora a piangere, A causa della disoccupazione di … Forse plaudono in me questo”. Un poetessa che conta un numero sempre maggiore di pubblicazioni e di interventi pubblici, anche se il maggior numero di liriche è riposto nei cassetti di vari scrittori, amici o conoscenti occasionali, data la tendenza di nostra madre a regalare i propri manoscritti. Alda rimasta sola vive la sua solitudine di artista e donna, in uno stato psichico ancora debole. Così poi l’ho sposato, nel 1953. gettandoti addosso tutto il mio peso e dolore. Alda viveva a Milano, sposata e … Ho fatto l’ostetrica per forza portando alla luce mio fratello, ce l’ho fatta: oggi ha sessant’anni e sta benissimo. Un rapporto iniziato con difficoltà già dai nostri primi anni. diventa inesplicato errore Ho trovato una tale falsità nella Chiesa allora, in manicomio vedevo le ragazze che venivano stuprate e dicevano di loro che erano matte. “Sono nata a Milano il 21 marzo 1931, a casa mia, in via Mangone, a Porta Genova: era una zona nuova ai tempi, di mezze persone, alcune un po’ eleganti altre no. lasciare le mie impronte sul tuo cuore Si chiamava Ettore Carniti, io sono zia del sindacalista Pierre Carniti e anche mio marito era sindacalista.